Il G.F.R.C. (Glass, Fiber, Reinforced, Concrete) è un materiale innovativo originariamente sperimentato in Russia intorno al 1940, ma sviluppato definitivamente alla fine degli anni ’70 negli Stati Uniti. È un conglomerato composto da una matrice cementizia, acqua e inerti, nel quale vengono aggiunte fibre di vetro con funzione di rinforzo. La tecnologia del G.F.R.C. è stata introdotta in Italia dal Gruppo Vibrocemento, affidandone la produzione e la commercializzazione alla Edil Beton Perugia SpA nell’anno 1980.

Il G.F.R.C. è un materiale di estrema versatilità che permette un’ampia libertà nella progettazione di facciate architettoniche leggere o più in generale per rivestimenti ove sono richieste forme e finiture particolari e di pregio.

La tecnologia del G.F.R.C. prevede che gli elementi (pannelli, velette, cornicioni, gusci, ecc.) siano eseguiti con tecnologia “Single Skin” supportati da telai metallici opportunamente disegnati e dimensionati sulla base delle esigenze architettoniche e strutturali. Questo sistema permette di trasferire agli ancoraggi strutturali le tensioni e gli sforzi a cui la facciata in G.F.R.C. è sottoposta (spinta del vento, peso proprio, azioni sismiche, ecc).

Il binomio telaio-skin è di fondamentale importanza per mantenere inalterate nel tempo le prestazioni dell’elemento che in questo modo consente un efficace ancoraggio alle strutture portanti dell’edificio e nello stesso tempo permette alla superficie a vista in G.F.R.C. l’indispensabile autonomia dinamica rispetto a tutto il resto, prevenendo così, eventuali, fenomeni di microfessurazione.

Il telaio metallico, di supporto alla “pelle” (Skin) in G.F.R.C., é realizzato con elementi in tubolare aperto presso-piegato, protetto con procedimento di zincatura a caldo.

La connessione tra telaio metallico e “Skin” in G.F.R.C. è realizzata mediante “chiodo” in acciaio INOX con diametro minimo di mm. 6, incernierati meccanicamente su fori predisposti nel telaio e solidarizzati allo “Skin” in G.F.R.C. con un sistema denominato “pezza” o “patch” che avvolge l’estremità del chiodo e si salda alla pelle su di un’ampia superficie di connessione.

Lo “Skin” in G.F.R.C. s’intende eseguito in unico strato con spessore che varia tra 18÷22 mm. Composto di malta cementizia ad elevata resistenza e fibre di vetro del tipo alcalino resistenti. Le tipologie di finitura ottenibili sono molteplici e diversificate (fondo cassero in cemento bianco/grigio, superficie in cemento bianco/grigio con graniglie di marmo, trattata successivamente con leggera sabbiatura, superficie con getto su matrice in gomma tipo “Reckli”).

Per ottenere colorazioni da impasti naturali senza intervenire con prodotti estranei agli aggregati, è possibile utilizzare delle graniglie impastate con il cemento bianco.

Produzione

Il G.F.R.C. viene gettato utilizzando il metodo dello spray-up. Nel processo le fibre di vetro vengono immesse in una pistola che le taglia e le getta insieme al calcestruzzo direttamente nella cassaforma in quantità pari al 5% del peso. Questo processo fa si che le fibre siano orientate tutte nelle due dimensioni del piano della gettata.

I pannelli vengono realizzati secondo un ciclo giornaliero.

La produzione è suddivisa nelle seguenti fasi:

  1. Realizzazione della superficie esterna del pannello con casseri specificamente predisposti in relazione al progetto.
  2. Applicazione della prima superficie in graniglia di marmo e successivo strato di GFRC.
  3. Connessione del telaio meccanico con la pelle in GFRC.
  4. Maturazione per circa 24 ore del manufatto.
  5. Sformatura del manufatto dallo stampo.
  6. Stagionatura del manufatto per un periodo di circa 7 giorni.
  7. Sabbiatura e finitura.
  8. Imballo e stoccaggio in attesa della spedizione al cantiere di montaggio.